Antonio D’Attellis nasce a Campobasso nel 1946 e si trasferisce a Napoli negli anni' 60 dove studia e si forma presso il Liceo Artistico a Napoli.
Successivamente si iscrive all'Accademia Albertina di Genova perfezionando gli studi con il critico d'arte Gianfranco Bruno che lo accoglie sotto la propria ala protettrice.
Negli anni degli studi si sposta a Venezia rimanendo folgorato dalle suggestioni dell'architettura lagunare e dalle atmosfere fumose tipiche della pittura romantica.
Nel 1968 ritorna a Milano e partecipa ad importanti esposizioni d'arte con diversi colleghi tra cui Gianfranco Ferrone, Bernardino Luino, Ruggiero Savino e tanti altri emergenti. A Milano conosce Mario De Micheli attraverso il quale espone alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma aggiudicandosi il premio “Leone di Pietra”. Nelle sue peregrinazioni artistiche a Trieste conosce Franco Basaglia attraverso il quale traduce in forma quello che Basaglia tradusse in Legge: il disagio mentale, la pazzia e la problematica dei manicomi.
Espone un suo quadro al Museo della Follia di Salò in una mostra curata dal Prof. Vittorio Sgarbi con artisti del calibro di Ligabue, Ghizzardi e Freud. Nel suo rientro a Milano, dove partecipa ad innumerevoli iniziative e mostre D'Attellis intraprende una ricerca su materiali alternativi: da qui l'utilizzo di cartoni, plastica, polveri che sono cristallizzati nell' ultima produzione artistica.
A Los Angeles, affresca due ville di noti imprenditori: Villa Flora e Villa Scilavnas.
Nel definitivo rientro a Campobasso sua città nativa provocatoriamente da lui stesso definita “Città dormitorio” esegue interventi di affresco per la farmacia Caruso, la casa di Francesco Manocchio, lo storico palazzo Cannavina con decorazioni che si rifanno alla tradizione rinascimentale.
Tutt'ora vive ed opera a Campobasso.